Nonostante l’incuria verso il patrimonio artistico spesso registrata nel nostro Paese, ci sono anche esempi positivi che nascono sulla Rete e volti alla promozione dell’arte
Italia e arte: binomio inscindibile che ha reso il Paese famoso in tutto il Mondo. Siamo quelli che detengono il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità.
Una recente indagine dell’Istat ci dà un quadro complessivo sull’intero sistema museale italiano: 4.588 musei che si traducono nella presenza di una struttura a carattere museale in un comune su tre e di 1,5 musei ogni 100 kmq, circa uno ogni 13 mila abitanti.
Il patrimonio c’è, ma sappiamo valorizzarlo? A quanto pare no, considerando ad esempio che il Louvre incassa più di tutte le strutture museali pubbliche italiane. Una débâcle da non sottovalutare e ulteriormente appesantita dalle frequenti notizie di incuria e di degrado che affliggono le nostre opere d’arte. Un caso su tutti, quello di Pompei che ci vede testimoni di crolli negli scavi archeologici. Le istituzioni dovrebbero prendere spunto dagli inglesi: al British Museum nel 2013 ha avuto sede la mostra “Life and death Pompeii and Herculaneum” fatta con i nostri reperti, il cui successo è stato tale da ispirare un vero e proprio film incentrato sulla tragedia dell’eruzione del 79 d.C.
In Italia invece cosa si fa? Si riducono e si tagliano le ore di lezione dedicate alla storia dell’arte. Gli strascichi della riforma Gelmini del 2010 fanno sì che buona parte degli studenti italiani avranno in programma zero ore di studio dei beni culturali e della vita dei grandi artisti. Pensando ai nostri 49 siti dell’Unesco, questa notizia ha davvero dell’incredibile e ha lasciato l’amaro in bocca a migliaia di insegnanti di storia dell’arte e non solo. Perché lesinare sulla formazione incide in negativo su quelle che saranno le generazioni di domani e vuol dire lasciare incolto un terreno fertile.
In questo scenario desolante esistono per fortuna anche degli esempi positivi e, come spesso capita, la Rete ne è protagonista. Su Facebook è ormai famosa la pagina “Se i quadri potessero parlare”, dove celebri quadri dicono quello che pensano con una didascalia sovrimpressa. La divertente idea ha avuto un successo tale da stupire il suo creatore, che ha tratto l’ispirazione proprio quando ha letto della decisione di ridurre le ore di storia dell’arte nelle scuole. Questo è un modo brillante di avvicinare le opere d’arte ad una generazione sempre più social e sempre più connessa ad internet, rompendo un po’ la sacralità delle opere, ma rendendole alla portata di tutti.
Sempre sul Web è nata la Google Open Gallery, uno spazio a disposizione di artisti, musei, archivi e gallerie per creare esposizioni online e collezioni virtuali. Questa iniziativa è legata a doppio filo con il Google Art Project, una piattaforma nella quale gli utenti possono visionare le opere d’arte di alcuni musei selezionati che hanno aderito all’iniziativa, tra i quali la Tate Gallery, il Metropolitan Museum of Art e gli Uffizi di Firenze. Così chiunque può fare un tour virtuale delle strutture museali e l’arte è portata direttamente a casa delle persone.
Sicuramente la cultura ha la necessità di altre politiche di conservazione e di valorizzazione, al centro delle quali deve essere sempre posta l’opera d’arte e questa non deve essere allontanata dal pubblico, che invece deve essere messo nelle condizioni di poter frequentare fisicamente musei o archivi.
Detto questo, resta il fatto che questi progetti danno un nuovo respiro all’arte e le permettono di mettersi in mostra. A proposito di ciò, vogliamo segnalarvi anche il piano di WD Web Design che si propone “mecenate virtuale” per le realtà come musei, artisti, gallerie… che desiderano godere di una nuova visibilità sulla Rete, attraverso un proprio sito internet e una campagna di web marketing studiata ad hoc.
Se le istituzioni italiane non fanno abbastanza per sostenere l’arte, ci sono – per fortuna – altri soggetti che se ne occupano e che danno il loro contributo al supporto di questo importante comparto della storia del nostro Paese.
Voi cosa ne pensate? Come sosterreste l’arte nel nostro Paese? Lasciateci il vostro segno! #marketingbeyondlimits #MBL
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