La Coda lunga, di C. Anderson
Siamo immersi in un bacino incalcolabile di possibilità, non ci incontriamo, compriamo, parliamo, pensiamo, scriviamo nella vita fisica, ma lo facciamo anche nella “vetrina globale” dove non contano i limiti geografici; ogni individuo, con le conoscenze necessarie, può potenzialmente incontrare, parlare, pensare, scrivere ad altri utenti.
Nato come articolo, e proseguito su uno dei blog più visitati della rete (www.thelongtail.com), La coda lunga si sta imponendo come la teoria del mercato del futuro, in grado di sovvertire le leggi che regolano il tradizionale meccanismo distributivo (produzione/stoccaggio/vendita al dettaglio).
La coda lunga è la conseguenza della rivoluzione digitale. La storia insegna che le rivoluzioni si rivelano indolenti, imponendo il cambiamento che questa volta è all’insegna della dematerializzazione e democratizzazione di mezzi e conoscenza. E’ necessario imparare a sfruttare e a muoversi dentro i cambiamenti che oggi offrono una “vetrina globale” e sfruttano leggi diverse rispetto a quelle che vigono sui negozi fisici, che per sopravvivere sono quasi obbligati a salpare online.
La diffusione di internet, il non-luogo dove chiunque in qualunque momento può consultare infiniti elenchi di prodotti, ha permesso di abbattere i costi di distribuzione e magazzino. La possibilità di gestire un catalogo virtuale illimitato ha rivoluzionato il modello economico dominante: semplicemente, vendere anche solo poche copie al mese di migliaia di titoli è più redditizio che vendere migliaia di copie di pochi titoli.
Ancora, sul web si possono combinare infinite modalità di ricerca, i prodotti sono facili e veloci da trovare grazie ai browser “intelligenti” che indicizzano i prodotti secondo molteplici termini (filtri), in opposizione al mondo reale, dove i prodotti sono “immobili” ed è il consumatore a doverli cercare.
In tal modo i piccoli negozi tornano ad essere concorrenziali.
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