Isgrò porta il Mediterraneo all’Expo
La scultura monumentale di Emilio Isgrò e’ stata realizzata con il prezioso marmo bianco delle alpi Apuane
Anche l’arte interpreta i temi di Expo2015, “Nutrire il pianeta, Energia per la Vita”, e li racchiude in una scultura monumentale, un seme d’arancia di sette metri, scolpito dal maestro Emilio Isgrò nel marmo bianco, candido delle Alpi Apuane.
L’opera intitolata “Il Seme dell’Altissimo”, è stata scelta come simbolo dell’esposizione dallo sponsor ufficiale Henraux, e intende dialogare con il mondo intero tramite la bellezza, l’arte e la sua poesia. L’opera, infatti, interpreta in chiave estetica il filo che conduce sulla necessità dell’equilibrio fra le disponibilità e le risorse dell’universo atte a nutrire e preservare il pianeta stesso.
Il “Il Seme dell’Altissimo” sarà installato nell’accesso principale, Gate Ovest, dell’Expo Center e, in questa posizione privilegiata, accoglierà i milioni di visitatori che giungeranno a Milano da tutte le parti del mondo.
La scultura, successivamente alla sua esposizione universale all’Expo2015, verrà donata dall’artista e da Henraux Spa alla città di Milano, dove sarà collocata permanentemente.
Emilio Isgrò è nato in Sicilia, a Barcellona Pozzo di Gotto. Nel 1998 crea il protoseme, una scultura in fiberglass, un materiale relativamente povero. Oggi, il simbolo creato dal maestro Isgrò, strettamente connesso con il suo luogo di nascita, si impianta nell’Expo. Come afferma l’artista: “avevo pensato a un Seme d’arancia proprio perché quel territorio un tempo produceva agrumi e li esportava in tutto il mondo come essenze per i profumieri di Londra e Parigi o come bucce candite per i pasticcieri di Zurigo e Bruxelles. Poi, con l’assistenzialismo degli anni Cinquanta, quando i vecchi agrumai mandarono i loro figli a laurearsi in legge per fare gli impiegati in Comune, quel filone di capitalismo ruspante finì per inaridirsi. Questo per dire che, soprattutto nell’era globale, nessuna forma d’arte può dare i suoi frutti se non è in qualche modo legittimata dagli interessi concreti della società che di essa ha bisogno come del cibo e dell’aria”.
Dalla Sicilia, dunque dal Mediterraneo, prende vita l’anima di un poema declinato in scultura, omaggio agli agrumeti siculi, alle memorie contadine e a quell’economia un tempo fiorente.
Emilio Isgrò. Seme d’arancia per Expo.
Foto: cmviaggi.blogspot.it
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