Estate 1816: l’estate che non ci fu!

 Estate 1816

L’Anno senza Estate del 1816.

L’estate 1816 è passata alla storia come “l’anno senza estate”. Esattamente 2 secoli fa dunque, 1816-2016, a causa della terribile esplosione del vulcano Tambora in Indonesia, il clima in Europa e nel Nord America è stato caratterizzato da un’inversione di tendenza così significativa che ha prodotto anche fame e carestia.
Si trattò, infatti, di una catastrofe di proporzioni ciclopiche, che schermò per mesi la luce solare raffreddando l’intero pianeta.
La carenza di luce solare, era così rilevante che gli agricoltori subirono ingenti perdite in termini di raccolto e la penuria di cibo è stata riportata in Irlanda, Francia, Inghilterra e Stati Uniti; ciò spiega anche l’altra dicitura di questo anno, definito per l’appunto come “l’anno della povertà”.
L’estate europea fu caratterizzata da tempeste, piogge anomale, inondazioni dei maggiori fiumi (come il reno) e presenza di ghiaccio, mentre in Italia avvennero precipitazioni di neve rossa, probabilmente dovuta alla cenere presente nell’atmosfera.
In piena estate dunque si girava con cappotto e guanti e si arrivò ad una pesante crisi alimentare, carestia e pesanti disagi. Epidemie interessarono il Bengala e la Russia europea, arrivando al colera.
Anche i racconti di Mary Shelley in villeggiatura sul lago di Ginevra in compagnia di Lord Byron e del marito, descrive interminabili settimane fredde e piovose. Sempre a quei tempi si rifanno le meravigliose fiabe di Andersen e i racconti di Natale di Dickens, sempre raffigurati con la neve.
Solo a partire dalla primvera del 1816 le temperature aumentarono come previsto, ma in alcuni luoghi persisteva il freddo.
Infatti, gran parte dell’emisfero settentrionale sperimentò notti gelide tra Giugno e Settembre. Un freddo totalmente fuori stagione.

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