Come agenzia di marketing abbiamo sempre le antenne dritte per captare qualsiasi novità nel mondo della pubblicità e della promozione. Una delle strategie più interessanti nate negli ultimi anni è la gamification, ossia la ludicizzazione e l’invasione del gioco nella vita di tutti i giorni.

gamification

 

Questo termine è stato introdotto per la prima volta da Jesse Schell nel 2010 e per chi di voi non ne avesse mai sentito parlare, si tratta di una forma di marketing che ha l’obiettivo di aumentare il coinvolgimento e l’engagement delle persone con un metodo originale e alternativo: il gioco.

Il gioco è un aspetto fondamentale della vita di ogni individuo e non soltanto di quelli più piccoli; questo ci è dimostrato dal successo dei videogiochi e dalla diffusione delle app ludiche sui cellulari e delle consolle nelle case degli italiani.

La gamification si basa sull’integrazione di elementi tipici del mondo dei giochi all’interno di contesti che solitamente ne sono estranei, come siti web, forum, comunità online, servizi…

Lo scopo è quello di creare un’integrazione costante con l’utente e di motivare e fidelizzare la clientela.

Il segreto che si cela dietro alla gamification sta anche nella possibilità di tradurre il comportamento dei frequentatori del sito in un’azione positiva nei confronti dell’azienda e di determinare nel giocatore una mossa. Questo fenomeno quindi non deve essere considerato come un progetto a sé stante, ma come un mezzo per ottenere dei consistenti guadagni nel lungo termine.

Mantenere elevato il livello di coinvolgimento di utenti e consumatori è già un primo passo verso il raggiungimento di un successo consolidato. Ma come fare per ottenere ciò? Si cerca di trasformare delle attività banali e noiose in qualcosa che dia piacere a chi le compie.

Il principio che sta alla base della gamification è quello di utilizzare le dinamiche e le meccaniche del gioco come:

  • i punti che stimolano e motivano le persone;

  • i livelli che determinano i traguardi raggiunti;

  • le ricompense che gratificano dopo un dato impegno;

  • i distintivi che conferiscono un certo grado;

  • i doni per premiare una certa azione.

Il raggiungimento di questi traguardi contribuisce a stimolare alcuni importanti istinti primari di un essere umano come la competizione, lo status sociale, i compensi e il successo.

Attività di questo genere sono applicate con successo anche al di fuori del mondo virtuale; basti pensare alle raccolte punti dei supermercati che spingono la clientela ad acquisti sempre più frequenti e consistenti nei punti vendita della catena per poter vincere determinati premi.

È comunque in Rete che la gamification dà il meglio di sé, dato che può essere implementata con successo su portali e-commerce per fidelizzare l’utenza e spingere all’acquisto, ma anche in contesti di social learning e di educazione, applicando il concetto di learning by doing.

Alcuni esempi di successo sono: la comunità online di Nike+ che unisce tutti gli amanti del fitness e della corsa e mette a confronto i risultati raggiunti da ciascuno, l’applicazione per smartphone Zombies, Run! che motiva i podisti a dare il meglio di sé durante le loro sessioni di allenamento, Foursquare che invita i propri utenti a condividere i luoghi che visitano e le esperienze vissute.

zombies

L’aspetto vincente della gamification consiste nella possibilità di strutturare delle relazioni in un mondo apparentemente asettico come quello del Web e di aumentare le situazioni di intrattenimento e di condivisione. La formula “navigare divertendosi” sta riscuotendo sempre più riscontri positivi e sta dando concrete chance di guadagno alle imprese.

Potremmo chiederci fino a quando questo trend continuerà e se le realtà che operano in Rete debbano cominciare ad annoverare la gamification tra le strategie imprescindibili per ottenere successo.

Voi cosa ne pensate? Lasciate il vostro segno! #marketingbeyondlimits #MBL

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