Agli Uffizi l’arte di Gherardo delle Notti

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1. Gerrit van Honthorst, Il violinista allegro, Amsterdam, Rijksmuseum
2. Gerrit van Honthorst, Artemisia Gentileschi, Giuditta decapita Oloferne, Galleria degli Uffizi

Dal 10 febbraio al 24 maggio a Firenze la mostra dedicata a Gerrit van Honthorst detto Gherardo delle Notti

Quella che vi aspetta agli Uffizi è la prima monografica dedicata a Gerrit van Honthorst, olandese, che rappresenta uno dei grandi protagonisti dell’irresistibile ascesa su scala europea del linguaggio pittorico naturalista di matrice caravaggesca.
Gli italiani hanno presto soprannominato l’artista “Gherardo delle notti”, quasi superfluo spiegare il perchè. Durante la permanenza italiana la pittura di Honthorst virò da subito nella direzione delle novità introdotte da Caravaggio, recependone soprattutto il virtuosismo negli effetti di lume artificiale. Honthorst diventò, così, il maggiore specialista attivo in Italia nelle scene ambientate di notte, parzialmente rischiarate solo dalla luce crepitante delle torce o da quella tenue e soffusa delle candele: una specifica tecnica che gli valse appunto il soprannome di Gherardo delle Notti.
Honthorst arrivò in Italia, a Roma, intorno al 1610 e ripartì improvvisamente nel 1620 per tornare a Utrecht lasciandosi dietro la sua produzione più intensa, nuova e semplicemente bella. Il suo lavoro è stato accostato da sempre a quello di Caravaggio.
La mostra degli Uffizi è la prima che sia mai stata specificamente riservata a Honthorst, la quarantina di dipinti che si ritiene siano stati eseguiti in Italia dal pittore sono stati quasi tutti ottenuti in prestito per la mostra: essa è così in grado di illustrare nel dettaglio questo periodo della sua attività, dalla prima fase, ancora legata alla maniera nordica, testimoniata dal Cristo morto con due angeli del Palazzo Reale di Genova o la nuova Preghiera di Giuditta prima di decapitare Oloferne , a quella successiva, ben più nota e celebrata, che comprende le tele conviviali fiorentine, Cena con sponsali, Buona ventura, Cena con suonatore di liuto e quelle appartenute a Vincenzo Giustiniani, tra cui il Cristo dinanzi a Caifa, prestito prestigioso della National Gallery di Londra. In mostra anche l'”Adorazione dei pastori”, quadro-simbolo della strage dei Georgofili del 1993, nel corso della quale fu gravemente danneggiato, al punto da crederlo inizialmente irrecuperabile: l’opera, successivamente restaurata, è al centro di una suggestiva video installazione che ripercorre la tragica notte dell’attentato mafioso attraverso filmati d’epoca.
Arricchisce la mostra la presenza di un dipinto del Caravaggio, eseguito nel 1609 e ben presto giunto alla corte granducale, il Cavadenti della Galleria Palatina: questo grande quadro dovette essere decisivo per la messa a punto dei temi prediletti dal pittore olandese, che lo citerà in almeno tre dipinti.
Gherardo delle Notti agli Uffizi, una mostra che ha dunque riunito dipinti da musei di tutto il mondo, dalla National Gallery di Londra, all’Ermitage di San Pietroburgo fino al Minneapolis Institute of Art, si tratta di una di quelle mostre che non si deve assolutamente perdere.

Gherardo delle notti 10 febbraio – 24 maggio 2015
A cura di Gianni Papi
Galleria degli Uffizi
Biglietto: 12,50 € interno; 6,50 € ridotto
Orario: martedì – domenica 8.15 – 18.50
Per altre info visita il sito.

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