La Befana, una figura di antichissime origini
La Befana è una figura conosciutissima da tutti i bambini, ma essa contrariamente a quanto si possa immaginare ha origini antichissime.
Questo personaggio affonda le sue radici nei riti pagani precristiani che riguardavano il ciclo dei raccolti.
I popoli celti presenti anche nel Nord Italia erano soliti celebrare l’alternanza delle stagioni, quindi della vita che si rigenera dopo l’assopimento invernale.
Anche i romani ripresero questa usanza festeggiando la fine dell’anno solare, dove veniva onorata la rinascita della natura che sarebbe arrivata nei mesi successivi.
In questo periodo essi credevano che durante la notte delle divinità femminili volassero sui campi arati per renderli fertili, permettendo così alle colture di crescere rigogliose e abbondanti.
Proprio da questa antica credenza legata a queste figure femminili, è stata attribuita alla Befana la capacità di volare.
Un emblema della natura che cambia
L’aspetto associato a questo personaggio è quello di una vecchia signora vestita di stracci, che è il riflesso del decadimento della stagione invernale.
Essendo questa figura simbolo della natura che si è ormai consumata, in passato si usava bruciare un fantoccio come simbolo dell’anno ormai terminato, ma anche come buon auspicio per quello nuovo.
Questa vecchietta infatti elargisce dei doni, che sono un omaggio di buon augurio e di ricchezza per l’anno appena iniziato.
Difatti la Befana da tradizione consegna ai bambini dei regali all’interno di calze, che riflettono la loro condotta durante l’anno.
La calza verrà riempita di giocattoli ed in particolar modo di dolciumi se il bambino si sarà comportato bene, in caso contrario quello che troverà al suo interno sarà del carbone.
Dietro questa figura si nasconde dunque un grande significato simbolico popolare, che ogni 6 Gennaio viene celebrato più o meno inconsapevolmente da tutti noi.
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