La Dama leonardesca con i due ermellini.

Simulazione grafica di una delle prime versioni del dipinto, quando era assente l’animaletto poi inserito e modificato nelle dimensioni e nella posizione.
Nuove scoperte sulla Dama di Leonardo da Vinci.
L’ingegnere francese Pascal Cotte, fondatore della Lumière Tecnology, afferma di aver portato alla luce i segreti di uno dei più emblematici capolavori di Leonardo da Vinci: la Dama con l’ermellino.
Questo quadro ad olio, fu dipinto nel 1490 ed è il ritratto dell’amante di Ludovico Sforza, duca di Milano, ovvero il ritratto di Cecilia Gallerani.
L’ingegnere francese sostiene di aver scoperto, grazie a nuove tecniche d’indagine e dopo tre anni di studi sull’opera, che l’animale raffigurato nel dipinto e che tra l’altro dà il titolo all’opera, fu dipinto solamente in un secondo momento.
Leonardo da Vinci avrebbe, quindi, dapprima raffigurato solo Cecilia, e più tardi avrebbe aggiunto l’ermellino; ma, evidentemente insoddisfatto dell’aspetto dell’animale, lo dipinse nuovamente a distanza di qualche tempo.
La nuova tecnologia utilizzata dall’ingegnere, che gli ha permesso di arrivare a tale scoperta è la Lam (Layer Amplification Method), tecnologia di scansione e analisi multispettrale delle immagin; tale tecnologia proiettando sulla tela una serie di luci di grande intensità, i cui riflessi sono poi misurati da una fotocamera, consente di arrivare agli strati più profondi dei dipinti, permettendo di scoprire, dunque, il lavoro eseguito per ciascun strato, come ad esempio modifiche, cancellature, presenza di spolvero (tecnica usata per riportare un disegno tracciato su un foglio di carta su un’altra superficie) etc.
Con la suddetta tecnica messa a punto nel 1998, Cotte ha analizzato altre tavole leonardesche come La Gioconda, La Belle Ferronnière, oltre che il disegno della Bella Principessa.

Simulazione grafica della presenza di un “piccolo” animale della famiglia dei mustelidi (donnole, furetti, ermellini…) più piccolo di quello raffigurato nella versione definitiva del dipinto.
I risultati dello studio di Pascal Cotte sono stati pubblicati in un libro – “Lumiere on the Lady with an Ermine”– , disponibile oltre che nella lingua francese anche in inglese.
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