La primula contro i mali di stagione. Un fiore tante virtù.
Chi cerca a tutti i costi di evitare le medicine tradizionali, e magari chiede aiuto alle erbe per curarsi in modo naturale e meno invasivo, sarà lieto di apprendere alcune dritte sulle mille virtù della primula.
Il suo nome pare derivi dal latino primus. Fino al Rinascimento questo termine indicava qualsiasi fiore che sbocciasse dopo il lungo inverno. Difatti si chiamavano così anche le prime margheritine primaverili.
Successivamente però questo appellativo fu destinato ad indicare questa piantina dei nostri prati.
La primula è un fiore semplice, delicato, ma con un vigore considerevole; poiché si insinua prima degli altri nelle distese ancora innevate. Riesce a sopravvivere a temperature ancora proibitive e a donarci tutte le proprietà che possiede per alleviare molti dei nostri malanni.
Questo fiore, infatti, viene considerato in fitoterapia una vera e propria aspirina naturale. Perché contiene due derivati dell’acido salicilico: la primaverina e la primulaverima. Che sono dotati di ottime proprietà analgesiche e antinfiammatorie.
In particolare, le sue radici sono ricche di sostanze salutari, come le saponine triterpeniche. Tra cui la primulina. Quest’ultima risulta eccezionale come espettorante e assai valida come sostanza mucolitica. Quindi un toccasana per curare la tosse grassa.
Infusi
Per i banali raffreddori ci possiamo cimentare nella preparazione di un infuso. Si mettono in infusione l-2 cucchiaini di foglie di primula sminuzzate in una tazza d’acqua calda, dopo aggiungiamo del miele come dolcificante. L’ideale è bere questa tisana nel tardo pomeriggio o la sera. Il suo effetto decongestionante ci aiuterà a dormire meglio e a risolvere l’infreddatura in un batter d’occhio.
Se il problema è un tantino più grave, ovvero soffriamo di infiammazione delle vie respiratorie e dei bronchi (magari con la presenza di catarro e di crisi asmatiche), la soluzione ottimale potrebbe essere il decotto di radici di primula.
Bisogna fare bollire per 5 minuti 250 ml di acqua con un cucchiaio di rizomi essiccati e spezzettati. Lasciar riposare 10 minuti e infine filtrare; per berne due tazze al giorno lontane dai pasti.
Questo infuso giova molto anche a chi è costantemente affetto da di insonnia e mal di testa.
Fiori
I più raffinati vorranno certamente utilizzare questi fiori in cucina, utili sia dal punto di vista visivo che da quello salutare.
Sono deliziosi se aggiunti per arricchire insalate e minestre. E’ preferibile usare le foglioline più tenere tagliate sottili; vedrete che sprigioneranno tutte le loro proprietà depurative!
Ma pochi sanno che si possono anche far macerare nel vino, per ottenere il cosiddetto vino di primula. L’ideale per facilitare la circolazione e proteggere il cuore! Lo si ottiene inserendo una manciata di fiori in una bottiglia e versandoci sopra del vino bianco leggero.
Il tè di primula, invece, molto aromatico e privo di teina, si ottiene naturalmente dai fiori essiccati e sminuzzati.
Insomma, proprio un fiore dalle mille virtù!