PostalMarket – fallisce il catalogo degli anni ’80.
PostalMarket addio spazio alle vendite online!
Finisce, dopo cinquantasei anni, l’avventura di una azienda nata da un’idea e dai denari di Anna Bonomi Bolchini, che lo inventò nel 59 importando in Italia il modello americano, che trasferiva su carta il desiderio compulsivo di contatto con la merce. Tra le sue pagine divise in categorie: dall’abbigliamento, agli elettrodomestici, agli attrezzi per bricolage, agli accessori per auto, alla cartoleria, permetteva a migliaia di consumatori, specialmente nella provincia italiana, di mettere le mani su prodotti difficilmente reperibili nei negozi locali o su quelli, più ambiti, reclamizzati da «Carosello», da vestiti a giocattoli fino agli articoli per la casa.
A dichiararne il definitivo fallimento è stato il Tribunale di Udine, sulla base dell’istanza dell’amministratore straordinario del «Gruppo Bernardi», società friulana che aveva rilevato il catalogo nel luglio 2003 per rilanciare, senza successo, la storica azienda utilizzandola come negozio virtuale, anche attraverso una cooperazione con la francese «La Redoute», colosso delle vendite a distanza. Ma la casa è stata sommersa dai debiti.
L’azienda milanese arrivò ad avere 1.400 dipendenti, a fatturare 600 miliardi di lire e a effettuare 45 mila spedizioni giornaliere. Le copertine erano riservate alle vip dell’epoca, direi Vanoni, Di Lazzaro, Cindy Crawford, Brooke Shields, Carol Alt, la Muti, bellissime e acchiappanti il pubblico femminile e non soltanto, adulti, bambini, militari.
Big delle vendite per corrispondenza dagli anni ’60 fino ai ’90 è stato l’antenato dell’attuale e-commerce e purtroppo strangolato dallo stesso commercio via internet.
Oggi basta un clic per fare shopping e il postalmarket, che aveva continuato a vivacchiare dal 2003, alla fine è stato spiazzato dalla tecnologia, diventando ormai un cimelio, un pezzo da collezione da esibire nei momenti di nostalgia!
Dunque, PostalMarket addio e addio al primo canale di shopping su catalogo italiano…
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