Si chiama Scion il programma sviluppato da alcuni ricercatori svizzeri per gestire in sicurezza il traffico dei dati nel web.
Dalla Svizzera arriva un progetto per rendere internet più sicuro. Tracciando e indirizzando il traffico dei dati inviati via internet. È questa, in sintesi, l’idea di David Basin, docente del Politecnico di Zurigo, che ha presentato a Itasec, la conferenza italiana sulla sicurezza informatica, che si è tenuta a Pisa. Il progetto Scion consiste nello sviluppo di protocolli internet più sicuri di quelli attuali, che consentano di controllare il percorso di un pacchetto di informazioni, evitare reindirizzamenti indesiderati e risparmiare energia nella gestione del traffico della rete.

In generale, un insieme di dati può viaggiare in tutto il web, attraverso le reti interconnesse. I vari provider di internet si scambiano le informazioni, ma non sanno che percorso compiranno e questo espone i dati a rischi di sicurezza.
Questo perchè se si attiva un reindirizzamento indesiderato, da parte di un cybercriminale, nessuno se ne può accorgere.
Qui entra in gioco Scion che sviluppa dei protocolli differenti, che determinano e monitorano il percorso di un’informazione e ne traccia il sentiero, risentendo però delle ricadute sui costi di trasmissione.
“Questi protocolli abbassano i costi. Se sei una banca con filiali in tutto il mondo, questa è una soluzione flessibile”, spiega Basin. Tant’è che proprio alcuni istituti di credito svizzeri sono stati tra i primi a testare le applicazioni pratiche della tecnologia Scion.
Tuttavia è difficile pensare che possa essere adottata in tutto il mondo in tempi rapidi. Lo sviluppo di internet è infatti gestito per consenso da associazioni tecniche e discusso da governi, aziende e cittadini negli Internet Governance Forum.
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