Sostituire la caldaia, guida alla scelta.
Sotituzione caldaia.
Generalmente il motivo che porta alla decisione di cambiare caldaia di casa può essere uno soltanto: l’impianto precedente si è rotto o non è più affidabile perché troppo vecchio.
Ma ci sono anche altri casi in cui sostituire la caldaia è consigliabile:
– i nuovi apparecchi sono più efficienti, quindi consentono di risparmiare energia
– bruciano meglio il combustibile e inquinano meno
– una caldaia vecchia ha costi di manutenzione e di riparazione elevati
– la sostituzione con un nuovo modello ad alta efficienza contribuisce alla rivalutazione dell’abitazione, che può così ottenere anche una classe di certificazione energetica migliore
Difatti, la caldaia arrivata al decennio di vita non è più affidabile, raggiunge consumi molto elevati (che si traducono in costi più alti in bolletta), va controllata più spesso e la manutenzione diventa sempre più impegnativa.
Ecco allora qualche informazione che può risultare utile al momento di cambiare caldaia.
Le principali caratteristiche a cui dobbiamo prestare attenzione quando compriamo una caldaia, sono sicuramente l’alimentazione (metano, pellet, gpl ecc..) e la tipologia di funzionamento (tradizionale, a condensazione ecc.). Inoltre, è importante capire se l’apparecchio servirà solo per il riscaldamento o, caso frequente, anche per produrre acqua sanitaria. Per gli impianti di riscaldamento autonomo vengono generalmente utilizzate caldaie con potenza fino a 35 kW. In media, per il solo riscaldamento bastano 10 kW, che possono scendere a 2 kW se la caldaia viene installata in un nuovo appartamento in classe energetica A. Se si vuole anche la produzione di acqua sanitaria sono necessari almeno 25 kW. Ne servono invece circa 30-35 kW per servire due utenze contemporaneamente, cioè per aprire allo stesso tempo due rubinetti.
La soluzione attuale più conveniente, sul piano prestazionale, è quella della caldaia a condensazione. La sua principale caratteristica è quella di raffreddare i gas di scarico prima che vengano emessi nel camino facendo condensare il vapore in essi contenuto. Così oltre a recuperare un pò di calore che verrà di nuovo mandato nell’impianto di riscaldamento si avrà anche meno gas, un risparmio di circa 15-20% rispetto a un impianto tradizionale e un aiuto per la salute dell’ambiente.
Ponete attenzione, anche all’efficienza di una caldaia, questa è quantificata dal rendimento di combustione, cioè il rapporto tra l’energia prodotta dalla caldaia e quella consumata dalla stessa per produrla. A differenza degli elettrodomestici, non è indicata da una lettera dell’alfabeto, ma da stelle (da 1 a 4, come previsto dal D.P.R. 660/96). Le caldaie a 4 stelle sono quelle a condensazione: offrono il più alto rendimento e assicurano quindi maggiore risparmio energetico ed economico.
Sostituire la caldaia è un intervento di manutenzione straordinaria e come tale è possibile usufruire delle detrazioni fiscali. Si può richiedere una detrazione fiscale del 50% per interventi di recupero del patrimonio edilizio, oppure una detrazione fiscale del 65% per lavori di riqualificazione energetica. Nel primo caso, la detrazione viene prevista per la sostituzione della caldaia con una nuova, di qualsiasi tipo essa sia. Nel secondo, possono godere della detrazione coloro che installeranno una caldaia a condensazione o a biomassa. In entrambi i casi il recupero avverrà in dieci anni.
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