Un profumo, un’icona: Chanel N.5.
Più che un profumo un’icona, dal successo intramontabile e senza tempo. Ma cosa è che lo rende così unico e speciale rispetto ad altre fragranze?
Nel periodo in cui venne creato, i profumi da donna si concentravano solamente su di un singolo fiore.
Gabrielle Chanel invece era intenzionata ad ottenere un profumo da donna che sapesse di donna.
Una delle prime fragranze a contenere ingredienti sintetici come le aldeidi, che sono degli addittivi privi di odore ma in grado di esaltarne al massimo gli atri, chiave questa della sua unicità.
Per creare questo profumo, Coco Chanel si rivolse al chimico profumiere degli zar Ernest Beaux. Chiese un profumo elaborato che fosse femminile e seducente allo stesso tempo; da indossare proprio come se fosse un abito di sartoria. Beaux miscelò quindi essenze naturali e per la prima volta sintetiche (le aldeidi).
Chanel n°5 fu creato miscelando ben 80 ingredienti e il risultato fu una fragranza totalmente nuova, sensuale, persistente e misteriosa. Unica nel suo genere. Le note di testa sono composte da aldeidi; bergamotto; limone; neroli e ylang ylang; il cuore da gelsomino; rosa; mughetto ed iris. Mentre nelle note di fondo troviamo il legno di sandalo; il vetiver; la vaniglia; l’ambra e il patchouli.
Era il 1920 quando Coco Chanel commissionò ad Ernest Beaux la creazione della fragranza.
Dopo due mesi di lavoro Beaux presentò a Coco i 10 campioni di profumo, numerati dall’ 1 al 5 e dal 20 al 24.
Lei scelse il flacone numero 5 che fu definito quello “sbagliato” in quanto fu il risultato di un errore di laboratorio commesso da un assistente di Beaux che aveva aggiunto una dose eccessiva di aldeidi.
Il N° 5 sapeva di donna, della donna secondo Coco Chanel. Da li il nome Chanel N° 5.
Confezione raffinatissima. Una semplice bottiglia da farmacia trasparente, in vetro o in cristallo per i clienti più importanti, e un’etichetta minimale bianca e nera.
Il bianco e il nero, sono colori che hanno caratterizzato molto lo stile di Coco. Questo, in seguito al periodo passato in un convento dopo la morte della madre. Infatti anche la scatola del profumo le ricordava le grandi finestre del convento con i bordi neri.
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