Io vivo nel futuro

di Nick Bilton

Bilton afferma a ragione, che è impossibile ignorare le nuove tecnologie, oggi si predilige l’immediatezza dell’esperienza digitale, si possono personalizzare velocemente contenuti multimediali, si mescolano più registri linguistici (immagini, video, parole) e ciò risulta del tutto naturale. E’ cambiato il modo di fruire i contenuti e di conseguenza si esigono nuovi prodotti. A tal proposito se è vero che il sesso è uno dei motori che muove il mondo, è particolarmente interessante la ricerca dell’autore sull’industria pornografica che risulta essere pioniera ingegnosa nel trovare nuovi metodi di somministrazione dei contenuti (cerca di tenere conto delle specifiche esigenze dei consumatori vs industrie di testate maledettamente attaccate al prodotto cartaceo), anche se oggi non è approdata in alcuna ancora di salvezza, lasciando un presagio grigio.

Credo che il problema principale dell’involuzione attuale sia l’evoluzione incontrollata che sfugge al dominio dell’uomo. In altri termini, l’evoluzione continua si contrappone alla lentezza della mente umana che cerca disperatamente di mantenere le vecchie abitudini invece di adattarsi alla contemporaneità. Le aziende dovrebbero cercare le fonti di profitto altrove invece di alimentare comportamenti tecnocondriaci che segnano la storia dell’uomo. Non è possibile opporsi al nuovo. Così come molti intellettuali si opposero alla costruzione della Torre Eiffel, molti accusavano malattie causate dalla ferrovia, oggi molti video game sono ritenuti nocivi, assunto non del tutto vero (è stato dimostrato che in alcuni casi stimolano l’impianto cognitivo).

In sostanza il mondo digitale con la sua molteplicità di strumenti e possibilità, dove al centro ancora una volta si colloca l’Io, deve essere visto e usato come ausilio per migliorare la qualità della vita reale: interfacce uniformi, efficaci e semplici devono guidare gli individui nel loro viaggio multimediale.

In futuro sarà possibile avere oggetti personalizzati, pensati individualmente e stampati in 3d, sarà possibile fruire di mondi possibili e immaginari paradisiaci, andremo in vacanza “qui all’angolo” in spiagge oleogrammiche che sembreranno reali.

Comportamenti nostalgici e conservatori non fermeranno un’evoluzione già in atto, avere paura di tali scenari non è costruttivo, come dice Bilton “il filo conduttore è la narrazione, non importa in che forma”, quindi se oggi gli individui prediligono i bit invece che i panini perché non concederglieli? Diventa rilevante l’esperienza complessiva, non si compra un prodotto ma ciò che ne concerne, la comunità acquista importanza, l’ importante è fare parte di qualcosa. Si paga per l’esperienza complessiva sociale. Ad esempio le notizie a cui l’uomo da importanza arrivano da amici e da social su cui riponiamo fiducia (recensioni degli utenti). In ogni caso, è importante mantenere gli ormeggi ancorati alle cose autentiche, come il piacere di scrivere sulla carta, che è un ricordo piacevole, pur pescando lontano, cercando continuamente, “un po’ per non morire”, nuove lampare tecnologiche.

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